LE POSIZIONI


Nel Karate ogni tecnica di pugno, percossa, parata o calcio può essere associata ad una o più posizioni degli arti inferiori.

 

SHIZEN TAI

 

Le SHIZEN TAI sono le cosidette "posizioni naturali", ossia posizioni "comode e composte" che si attuano normalmente durante l'arco della giornata senza neppure accorgercene. Esse sono così suddivise:

 

  • HEISOKU DACHI: piedi uniti;
  • MUSUBI DACHI: talloni uniti e punte aperte (come a simulare la lettera V);
  • UCHI HACHIJI DACHI / UCHI HACHINOJI DACHI: gambe leggermente aperte con i talloni rivolti verso l'esterno e le punte verso l'interno (senza toccarsi);
  • HACHI DACHI / HEIKO DACHI: gambe aperte pari alla misura del proprio bacino, piedi paralleli (tipica posizione che si attua al comando "YOI" ossia alla richiesta di "attenzione" da parte dell'insegnante);
  • HACHIJI DACHI / HACHINOJI DACHI: gambe aperte pari alla misura del proprio bacino, punte ricolte verso l'esterno.

 

Di seguito un'immagine che raffigura le tipiche posizioni del karate:

 


TSUKI


Nel karate e nelle sue varianti, il vocabolo "tsuki" significa "pugno".

 

Ma non può essere utilizzato singolarmente, altrimenti indicherebbe "una qualsiasi tecnica di pugno", quindi deve essere usato sempre come un suffisso parte di una parola composta, per permettere di indicare la tipologia di pugno.

 

Quando il termine viene associato ad un prefisso, che ne determina la tipologia, varia nella sua forma scritta, tramutandosi in "zuki".

 

Di seguito qualche tecnica di pugno:

 

  • Choku-zuki: pugno dritto
  • Oi-zuki: pugno lungo, portato in avanzamento con la gamba corrispondente al braccio
  • Gyaku-zuki: pugno opposto alla gamba in avanzamento
  • Sanbon-zuki: tre pugni portati consecutivamente su due livelli (il primo come oi-zuki in zona jodan - il secondo come gyaku-zuki in zona chudan - il terzo come oi-zuki in zona chudan)
  • Ren-zuki: due pugni consecutivi su due livelli (il primo come oi-zuki in zona jodan - il secondo come gyaku-zuki in zona chudan)
  • Nidan-zuki: due pugni consecutivi portati con lo stesso braccio prima in zona jodan e poi in zona chudan
  • Age-zuki: pugno portato dal basso verso l'alto
  • Ura-zuki: pugno rovesciato (corto raggio)
  • Morote-zuki: pugno portato con due mani
  • Yama-zuki: doppio pugno portato su due livelli (combinazione di ura-zuki e jodan oi zuki) contemporaneamente
  • Mawashi-zuki: pugno circolare

 

 


UKE


Nelle arti marziali giapponesi, uke è colui il quale "riceve" una tecnica.

 

L'esatto ruolo di uke varia nelle differenti arti e spesso anche all'interno di una stessa arte marziale, a seconda dalla situazione. Ci sono diversi termini usati per descrivere il"contrario" di uke, sempre a seconda della situazione, esso può essere nage, tori o shite.

 

L'azione di uke è chiamata ukemi. Letteralmente: "corpo ricevente"; quest'arte insegna a saper ricevere correttamente, ed in tutta sicurezza, un attacco. Per esempio si impara a "rotolare" a seguito di una proiezione, sia per evitare danni fisici, sia per allenare il fisico.

 

Ma per quanto riguarda la tecnica il termine UKE indica la "parata" ovviamente attuata da colui che riceve una tecnica di attacco.

 

Ci sono diversi tipi di parata; le principali sono:

  • AGE UKE: parata che sale (difende un jodan zuki)
  • UCHI UKE: parata laterale dall'interno all'esterno (difende un chudan zuki)
  • SOTO UKE: parata laterale dall'esterno all'interno (difende un chudan zuki)
  • GEDAN BARAI /GEDAN UKE: parata bassa (dall'alto al basso in diagonale - difende un geri, ossia un calcio)